Le nuove tecniche di implantologia dentale

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Le nuove tecniche di implantologia dentale uniscono comfort, estetica e innovazione, garantendo stabilità e risultati naturali con procedure mininvasive.

Indice dei Contenuti

Le nuove tecniche di implantologia dentale hanno contribuito a rendere i calchi dentali estremamente più precisi, facendo sì che a fronte della perdita di un dente, la situazione non venga considerata più così traumatica, come invece accadeva qualche anno addietro. Grazie alle protesi sofisticate su misura, il comfort è maggiore e l’utilizzo di quei ponti, decisamente antiestetici a vedersi, e, nei casi peggiori, della dentiera, al giorno d’oggi sono decisamente demodé.

I nuovi impianti dentali vengono installati con l’ausilio di tecniche particolarmente innovative

La nuova generazione di impianti dentali è contraddistinta dall’inserimento eseguito direttamente nella mandibola o nell’osso mediante una tecnica mini invasiva, tutt’altro che dolorosa ed in grado perfettamente di rimpiazzare al meglio le radici dentali, garantendo massima funzionalità e perfezione nell’ancoraggio, senza rinunciare affatto alla componente estetica. La protesi esterna finisce per non essere più notata, tanto è vero che masticare sarà un’azione uguale in tutto e per tutto a farlo con i propri denti.

 

 

Quali sono i materiali più utilizzati negli impianti dentali di nuova generazione?

Il titanio è il materiale più apprezzato, essendo biocompatibile. Zero rischi di rigetto ed installazione elementare.
Negli ultimi anni, tuttavia, sono state introdotte nuove leghe e materiali innovativi che migliorano ulteriormente le prestazioni:

  • Titanio-zirconio: unisce la resistenza del titanio con l’estetica della zirconia, riducendo la visibilità dei margini grigi e garantendo un’ottima integrazione con i tessuti gengivali.
  • Zirconia pura: scelta ideale per chi desidera un impianto completamente metal-free. Offre un’elevata resistenza e un colore naturale, perfetto nelle zone anteriori dove l’estetica è fondamentale.
  • Ceramiche avanzate: ancora in fase di studio, ma promettono una biocompatibilità ottimale e un’integrazione molto simile al dente naturale.

La scelta del materiale dipende dalle esigenze cliniche, dalla disponibilità ossea e dalle preferenze estetiche del paziente.

Gli impianti dentali senza osso meritano una speciale menzione

Cos’hanno di tanto speciale? Trattasi di differenti modelli chirurgici. Possono essere zigomatici, corti, pterigoidei e inclinati. Denominatore comune degli impianti dentali senza osso è che i tempi di riabilitazione sono decisamente rapidi.

Gli impianti dentali zigomatici

Sono contraddistinti da una lunghezza compresa fra i 30 e i 50 millimetri. Il suddetto modello viene di fatto inserito nell’osso dello zigomo, partendo dall’area premolare: l’ancoraggio è volutamente stabile, al fine di favorire i presupposti di riabilitazione a carico immediato. Questa soluzione è ideale per pazienti con grave atrofia mascellare che non possono ricorrere a innesti ossei.

Gli impianti dentali corti

Hanno una lunghezza che non oltrepassa gli 8,5 millimetri. Sono pratici nei casi con poco osso, dove si registra una limitata altezza dell’osso residuo, nota come atrofia ossea verticale. Il suddetto scenario si verifica di frequente nelle aree posteriori di entrambe le arcate.
Specie nell’arcata inferiore, l’intento primario è evitare lesioni al nervo alveolare inferiore che, se danneggiato, potrebbe causare parestesia, cioè perdita di sensibilità permanente al labbro.

Gli impianti dentali pterigoidei

Raggiungono il processo pterigoideo, dopo essere stati inseriti nell’area molare dell’arcata superiore. L’osteointegrazione è perfetta e viene evitato il rischio che il seno mascellare si innalzi, rendendo inutile il rialzo del seno.

Gli impianti dentali inclinati

Nel caso dell’arcata inferiore, bypassano il nervo alveolare inferiore; nel caso dell’arcata superiore, evitano che il seno mascellare vada incontro al recesso mesiale. In entrambi i casi, le soluzioni inclinate consentono di aggirare tutti quei limiti anatomici con cui i vari chirurghi specializzati in implantologia dentale devono confrontarsi quotidianamente.

 

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Tecniche di implantologia di ultima generazione

Le riabilitazioni protesiche sono sì innovative, ma a supporto occorre una tecnica di intervento. Tra le più in voga, vi sono:

Tecnica OnlyOne

La mission principale di questa tecnica ruota tutta attorno alla conservazione della morfologia gengivale. La fuoriuscita dei nuovi denti avviene in maniera naturale dalla gengiva e non da una gengiva creata artificialmente. Questo garantisce un risultato estetico estremamente realistico.

Tecnica All-on-4

Nota come barra di Toronto, trattasi di una riabilitazione che a differenza della precedente è incentrata sulla creazione di una gengiva artificiale. È la soluzione migliore per i pazienti con poco osso.
La tecnica sfrutta al massimo l’osso rimanente, mediante l’inclinazione degli impianti, fondamentale per il corretto posizionamento.
La protesi, sia provvisoria che definitiva, viene sempre avvitata (mai cementata), consentendo al dentista di intervenire facilmente in caso di controlli o fratture.
I risultati estetici sono eccellenti, soprattutto nell’arcata superiore, e il paziente può eseguire le stesse manovre di igiene orale che effettuerebbe con i propri denti naturali.

L’implantologia computer assistita

L’implantologia computer guidata è una delle innovazioni più apprezzate. Attraverso software 3D, è possibile pianificare l’intervento con estrema precisione, determinando l’angolazione, la profondità e la posizione esatta degli impianti.
Questa tecnologia consente:

  • Interventi mininvasivi senza bisturi.
  • Riduzione dei tempi chirurgici.
  • Recupero post-operatorio molto più rapido.
  • Maggiore comfort per il paziente.

Grazie a queste tecniche, il margine di errore si riduce drasticamente e il successo implantare supera il 95%.

Comfort ed estetica: i vantaggi per il paziente

Le nuove tecniche di implantologia dentale non si limitano a garantire stabilità e durata, ma puntano anche a:

  • Estetica naturale: protesi invisibili, perfettamente integrate con denti e gengive.
  • Tempi di recupero brevi: il paziente può tornare a sorridere e masticare in pochi giorni.
  • Minore invasività: meno dolore, meno gonfiore e meno complicanze post-operatorie.
  • Masticazione naturale: i nuovi impianti sono progettati per distribuire le forze come i denti originali.

Manutenzione e durata degli impianti moderni

Un impianto dentale, se ben curato, può durare anche oltre 20-25 anni. La manutenzione corretta comprende:

  • Spazzolamento accurato dopo ogni pasto.
  • Utilizzo quotidiano del filo interdentale e degli scovolini.
  • Visite periodiche dal dentista (almeno due volte l’anno).
  • Igiene professionale regolare per evitare accumuli di placca.

Rischi e complicanze ridotte

Sebbene le nuove tecniche abbiano abbassato i rischi, alcune complicanze sono ancora possibili:

  • Infezioni peri-implantari.
  • Fallimento dell’osteointegrazione.
  • Dolore o gonfiore prolungato.
  • Rare lesioni nervose o sinusali.

La prevenzione e la scelta di un implantologo esperto riducono enormemente questi rischi.

 

 

Esperienza del paziente: prima, durante e dopo l’intervento

Un percorso implantologico moderno segue step chiari:

  1. Valutazione preliminare con TAC e modelli 3D.
  2. Pianificazione digitale della posizione degli impianti.
  3. Intervento mininvasivo (anche in una sola seduta).
  4. Fase di guarigione con controlli periodici.
  5. Applicazione della protesi definitiva.

Durante tutto il percorso, il comfort del paziente viene messo al primo posto, con protocolli analgesici e anestesie personalizzate.

Valutazione dei costi di un impianto dentale moderno

Il costo di un trattamento implantologico non è mai standard, poiché dipende da diversi fattori: tipologia di impianto, materiali scelti, eventuali terapie preparatorie (come innesti ossei o rigenerazioni), complessità chirurgica e tecnologie impiegate. Ogni paziente presenta condizioni cliniche uniche che richiedono una pianificazione personalizzata.
Per questo motivo, l’unico modo per avere un’idea precisa e trasparente dei costi è sottoporsi a una visita specialistica, durante la quale l’odontoiatra potrà fornire un piano di trattamento su misura.

FAQ – Domande frequenti sull’implantologia dentale moderna

Gli impianti dentali fanno male?
No, l’intervento viene eseguito in anestesia locale o sedazione cosciente. Eventuali fastidi post-operatori sono controllabili con farmaci comuni.

Posso mettere un impianto dentale subito dopo l’estrazione di un dente?
In molti casi sì, grazie alle tecniche di implantologia a carico immediato. Tuttavia, dipende dalla quantità e qualità dell’osso disponibile.

Quanto durano gli impianti dentali?
Con una corretta igiene orale e controlli periodici, la durata può superare i 25 anni.

Gli impianti possono essere rigettati?
Non si parla di vero e proprio rigetto, ma di fallimento dell’osteointegrazione. La percentuale di successo oggi supera il 95%.

Chi non può fare un impianto dentale?
Pazienti con alcune patologie sistemiche gravi (diabete non controllato, malattie autoimmuni, terapie oncologiche in corso) o giovani con ossa non ancora completamente sviluppate.

Posso fare sport dopo l’intervento?
Sì, ma dopo almeno 7-10 giorni, evitando sforzi intensi che potrebbero compromettere la guarigione iniziale.

Conclusioni

Le nuove tecniche di implantologia dentale hanno rivoluzionato il modo di affrontare la perdita di uno o più denti. Grazie a materiali innovativi, tecnologie computer guidate e approcci mininvasivi, oggi il paziente può ottenere un sorriso naturale, funzionale e duraturo in tempi rapidi e con disagi minimi.

Se stai pensando di sottoporti a un intervento, affidati sempre a un centro specializzato e a professionisti esperti: solo così potrai avere la certezza di un risultato sicuro e di lunga durata.

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